Pubblicato in Gazzetta ufficiale il provvedimento che verrà finanziato con un nuovo fondo di 400 milioni di euro da destinare ai Comuni. L’obiettivo è quello di sostenere quei nuclei familiari che si trovano in difficoltà: l’aiuto arriverà attraverso l’erogazione di buoni spesa e generi di prima necessità, come avvenne durante la prima fase della pandemia

Risorse in arrivo entro Natale

Con il decreto Ristori ter torna il buono spesa per le famiglie: il provvedimento è stato pubblicato ufficialmente in Gazzetta e sarà finanziato con un fondo di 400 milioni di euro da parte del governo, un modo per far affrontare a tante famiglie in Natale con maggiore serenità. Risorse che verranno destinate ai Comuni che poi saranno incaricati di individuare le famiglie in maggiore difficoltà alle quali elargire il buono.Così come i buoni distribuiti a Marzo, i Comuni gestiranno direttamente le risorse.È l’amministrazione locale infatti, sulla base della nota di indirizzo dell’Anci dello scorso marzo, che fa riferimento all’Ordinanza della protezione civile n.658, a definire i criteri di attribuzione del buono spesa e gli aventi diritto.Ogni singolo cittadino dovrà quindi fare riferimento al proprio Comune di residenza per conoscere i dettagli specifici e le modalità di accesso al bonus spesa.

La certificazione Isee 2019 potrebbe rientrare tra i documenti richiesti

Come avvenuto durante il lockdown dello scorso marzo, dovrebbe essere il Comune di appartenenza a mettere a disposizione dei cittadini un modulo di autocertificazione con il quale richiedere il buono spesa.In ogni caso è preferibile produrre la certificazione Isee 2019, che potrebbe essere richiesta dagli enti.

Modulo nel quale verrà anche segnalata la numerosità del nucleo familiare e se eventualmente si ricevono già altre forme di sostegno come il reddito di cittadinanza.

Il contributo potrà variare da un minimo di 300 euro ad un massimo di 500 euro.

Come già avvenuto con i provvedimenti precedenti, il valore bonus è condizionato dalla composizione del nucleo familiare, oltre ad altri fattori quali lo status lavorativo dei componeti del nucleo.

Nello specifico, i bonus spesa dovrebbero variare dai 300 euro per una famiglia composta da una o due persone ai 500 euro per quelle composte da cinque i più persone. Saranno 400 per i nuclei familiari di tre o quattro individui.

I buoni spesa saranno utilizzabili per l’acquisto di generi di prima necessità presso gli esercizi commerciali contenuti in un elenco che ciascun Comune dovrà pubblicare sul proprio sito istituzionale.

Le amministrazioni comunali, in alternativa, potranno decidere di non erogare alcun tipo di bonus spesa, ma potranno decidere di consegnare la spesa a domicilio a quelle famiglie che ne avrebbero diritto.

Così come avvenuto a Marzo, non saranno acquistabili prodotti che non siano generi di prima necessità.