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Contributo a fondo perduto per i proprietari di immobili che riducono il canone di locazione e proroga del blocco degli sfratti. Sono le misure messe in campo con la legge di Bilancio 2021 e il decreto Milleproroghe per dare supporto all’emergenza delle locazioni abitative, causata dall’attuale scenario di crisi economica causata dal Covid-19. In particolare, Il contributo è riconosciuto nella misura del 50% della riduzione del canone entro il limite massimo annuo di 1.200 euro per singolo locatore, nel limite delle risorse destinate pari a 50 milioni di euro per il 2021. Il blocco degli sfratti prevede la sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili fino al 30 giugno 2020.Contributo a fondo perduto per chi concede la riduzione dei canoni di locazione di immobili a destinazione abitativa. Blocco degli sfratti fino al 30 giugno 2021. Sono queste alcune delle misure di fine anno, previste al fine di alleviare la situazione l’attuale situazione di emergenza delle locazioni abitative.

La misura ha il chiaro scopo di combattere le ricadute socio-economiche dell’emergenza COVID-19, imponendo uno stop ai provvedimenti di rilascio degli immobili, anche ad uso non abitativo, sia pure con qualche eccezione rispetto alla normativa precedente.

Lo stop alle procedure di sfratto si accompagna ad una serie di altre misure introdotte dallo stesso Milleproroghe ovvero ad opera della Legge di bilancio 2021, che hanno lo scopo di sostenere le famiglie titolari di contratti di locazione o interessate da pignoramenti sulla prima casa.

Analizziamo la disciplina nel dettaglio.   

Blocco sfratti 2021: Decreto Milleproroghe

Il Decreto legge numero 183 del 31 dicembre 2020 all’articolo 13 comma 13 prevede sino al 30 giugno 2021 la sospensione dei provvedimenti di rilascio degli immobili, anche ad uso non abitativo.

Grazie alla misura prevista dal Milleproroghe, sino al 30 giugno prossimo è bloccata l’esecuzione di:

  • Provvedimenti di rilascio adottati per mancato pagamento del canone alle scadenze previste;
  • Provvedimenti di rilascio a seguito dell’adozione del decreto di trasferimento di immobili pignorati abitati dal debitore e dai suoi familiari.

Quanto disposto dal D.l. numero 183 è solo l’ultima di una serie di previsione normative che, in considerazione dell’emergenza COVID-19, hanno dapprima introdotto (vedi Decreto “Cura Italia”) e poi prorogato il blocco degli sfratti sino all’ultima scadenza del 31 dicembre 2020, termine prorogato come visto sino al 30 giugno prossimo.

Blocco sfratti 2021: precedenti normativi

Nel contesto della prima ondata di contagi da virus Sars Cov-2, il Decreto “Cura Italia”, con l’obiettivo di arginare l’impatto economico della pandemia, ha stabilito (articolo 103 comma 6 D.l. n. 18 del 17 marzo 2020) la sospensione dei provvedimenti di rilascio degli immobili, anche ad uso non abitativo, sino al 30 giugno 2020.

La misura aveva come effetto quello di bloccare l’esecuzione delle procedure di sfratto nei confronti dell’inquilino le quali, tuttavia, potevano comunque essergli notificate, salvo poi attivarle una volta terminato lo stop.

Successivamente, il blocco generalizzato degli sfratti veniva prorogato al 1º settembre 2020 in sede di conversione in legge del Decreto “Cura Italia” (Legge numero 27 del 24 aprile 2020).

L’ultima proroga, escludendo quella del recente Decreto numero 183, ha esteso gli effetti dello stop sino al 31 dicembre 2020 (D.l. numero 34 del 19 maggio 2020 convertito in Legge numero 77 del 17 luglio 2020 cosiddetto Decreto “Rilancio”).

Blocco sfratti 2021: la normativa sino al 31 dicembre 2020

Lo stop all’esecuzione degli sfratti in vigore sino al 31 dicembre 2020 si applicava in modo ampio a tutti i provvedimenti di rilascio, a prescindere dalla motivazione, riguardanti qualsiasi immobile, senza alcuna distinzione tra immobili residenziali, commerciali o alberghieri.

Blocco sfratti 2021: la normativa a partire dal 1º gennaio 

La disposizione contenuta nel Decreto Milleproroghe sospende sino al 30 giugno 2021 l’esecuzione dei provvedimenti di sfratto, limitati a quelli per:

  • Mancato pagamento del canone alle scadenze previste;
  • Adozione del decreto di trasferimento di immobili pignorati abitati dal debitore e dai suoi familiari.

Vengono pertanto esclusi:

  • Gli sfratti al termine della locazione;
  • I provvedimenti di restituzione di immobili occupati senza alcun titolo ovvero sulla base di un titolo invalido o inefficace;
  • L’ingiunzione di rilasciare l’immobile trasferito all’aggiudicatario, se non adibito ad uso abitativo per il debitore e i suoi familiari.

Blocco sfratti 2021: Fondo morosità incolpevole

Sempre in tema di affitti, si ricorda che la Legge di bilancio 2021 (Legge numero 178 del 30 dicembre 2020) ha rifinanziato (articolo 1 comma 733) per l’anno corrente il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, in misura pari a 50 milioni di euro.

Il Fondo, istituito dal Decreto legge numero 102/2013, è destinato agli inquilini morosi incolpevoli residenti nei Comuni ad alta tensione abitativa, individuati dalla delibera CIPE numero 87 del 13 novembre 2003.

Le risorse del Fondo vengono ripartite dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in accordo con la Conferenza Stato-Regioni.

Rientrano tra i casi di morosità incolpevole:

  • Perdita della propria occupazione lavorativa;
  • Riduzione dell’orario di lavoro a seguito di accordo sindacale o aziendale;
  • Cassa integrazione;
  • Cessazione di contratti a tempo determinato;
  • Interruzione di attività libero-professionali per cause di forza maggiore;
  • Malattia grave, infortunio o decesso di un componente il nucleo familiare, a causa del quale si è realizzata una consistente riduzione del reddito complessivo ovvero la necessità di utilizzare importanti risorse economiche per far fronte a spese medico/assistenziali.

Blocco sfratti 2021: procedure esecutive sulla prima casa

Il Decreto Milleproroghe (articolo 13 comma 14) estende sino al 30 giugno 2021 la sospensione delle procedure esecutive sulla prima casa, introdotta dal “Cura Italia”.

Senza la proroga del Decreto numero 183 lo stop ai pignoramenti immobiliari avrebbe avuto fine il 31 dicembre 2020 stando a quanto previsto dal D.l. “Ristori” (Decreto legge numero 137 del 28 ottobre 2020).

Ricordiamo che la misura opera con riferimento alle procedure esecutive di pignoramento immobiliare, riguardanti l’abitazione principale del debitore. Sono pertanto esclusi dal blocco i pignoramenti relativi a strutture che rappresentano la dimora principale non del debitore ma di altre persone legate a quest’ultimo da legami coniugali o di parentela.

Inoltre lo stop non si estende ai beni collegati all’abitazione principale, quali garage o box auto. Nei confronti di questi immobili la procedura di pignoramento non subirà alcuna interruzione.

La sospensione, peraltro, estende i suoi effetti:

  • Sull’intero territorio nazionale senza alcuna deroga regionale o territoriale;
  • Su qualunque attività o adempimento del processo esecutivo (rimango escluse solo le azioni non esecutive come la custodia giudiziaria dell’immobile pignorato);
  • Su qualsiasi procedure esecutiva a prescindere dal creditore che la intenta.